100 Globi e 100 artisti: cento opere d’arte open air dedicate al Pianeta e agli Uomini, per sottolineare l’urgenza di affrontare la transizione verso un futuro sostenibile e ribadire quanto sia cruciale il ruolo individuale nel processo di guarigione del Pianeta.
100 Globi è un progetto di Weplanet, Gruppo Mondadori e Mediamond, con il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
«Bisogna trasformare l’informazione in conoscenza, e la conoscenza in coscienza», ha affermato il Premio Nobel per la pace Elie Wiesel, anche scrittore e saggista. Non importa quali siano i mezzi decisi per farlo, è importante che ciò accada. Il progetto “Weplanet. 100 globi per un futuro sostenibile”, realizzato con il Gruppo Mondadori e Mediamond e il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, vuole sensibilizzare sui temi ambientali e la sostenibilità attraverso l’arte.
I globi, che simboleggiano il nostro pianeta dipinti dagli studenti dello IED, dell’accademia di Brera, della scuola Marangoni e della Naba saranno installati in giro per la città di Milano dal 12 aprile al 21 giugno 2020 (e più avanti anche in altre città del mondo). «Per non farci dimenticare che dobbiamo tutelare e difendere la nostra Terra. Perché essere sostenibili, non è più procrastinabile visto lo stato di salute del nostro pianeta», aggiunge Paolo Casserà, ideatore del progetto Weplanet, che aveva già realizzato la Cow Parade (le mucche colorate esposte in molte città).
Per la conferenza stampa di oggi due importanti firme della creatività milanese hanno già aderito al progetto e presenteranno la loro interpretazione di “WePlanet” attraverso le loro installazioni: Giulio Cappellini con Antonio Facco (a sinistra) e Fabio Pietrantonio (a destra).
Un particolare del globo “Save Milano Bella” di Giulio Cappellini con Antonio Facco.
E ognuno deve fare la propria parte. «Il Gruppo Mondadori ha intrapreso da circa dieci anni un percorso di responsabilità sociale d’impresa in cui si impegna a favorire ogni giorno la diffusione della cultura e delle idee al più ampio pubblico possibile», ha dichiarato Carlo Mandelli, direttore generale Periodici Italia del Gruppo Mondadori. «Come primo editore italiano nei magazine e nel digitale, sappiamo di avere una grande responsabilità nei confronti dei 18 milioni di lettori e gli oltre 28 milioni di utenti con cui interagiamo ogni mese. Perseguiamo il nostro obiettivo garantendo loro un’offerta di intrattenimento e informazione di qualità e promuovendo su tutti i nostri canali contenuti che premiano la pluralità di pensiero, l’inclusione e la diversità di genere, con un approccio sempre volto all’innovazione».
Anche Davide Mondo, amministratore Delegato di Mediamond, ribadisce l’importanza di far parte di Weplanet: «Siamo molto contenti di partecipare a un’iniziativa incentrata nel divulgare un messaggio così importante. La nostra concessionaria, in sinergia con il più importante editore italiano, assicurerà all’iniziativa la copertura mediatica che merita. Raccontando al grande pubblico come già le aziende si stanno muovendo per un futuro più sostenibile».
E il Comune di Milano non si è lasciato sfuggire l’occasione: «Come Amministrazione affianchiamo con piacere tutte le iniziative, realizzate da operatori privati e pubblici, che possono contribuire a quest’opera di educazione ambientale. È attraverso i piccoli gesti quotidiani che si contrastano i grandi cambiamenti climatici. Grazie a questa installazione d’arte diffusa, ambiente e innovazione si fondono contribuendo ad ampliare le azioni del progetto “Milano Plastic Free” avviato dall’Amministrazione nei mesi scorsi, per sensibilizzare i milanesi al rispetto del pianeta e fare della nostra città la prima realtà italiana a eliminare l’utilizzo delle plastiche monouso», così l’Assessora alle Politiche per il lavoro, attività produttive e commercio del Comune di Milano, Cristina Tajani commenta l’iniziativa.
Gli fa eco Riccardo Pase, Presidente della commissione ambiente delle Regione Lombardia. «Perché è solo con la cultura che si possono innescare i cambiamenti importanti. E con questa progetto si fanno dei passi avanti». Due sono già pronti. Uno creato dal designer Giulio Cappellini e dall’artista Antonio Facco dove campeggia la scritta “Save Milano bella”. «Milano è una città del mondo. Milano è bella. Milano, come tutte le città, va salvata» dichiarano. «Il nostro impegno deve essere totale e costante. Solo così la terra tornerà ad essere verde ed i mari blu. Insieme possiamo farcela».
RADICI. Il secondo “pianeta”, avvolto da radici nodose, è stato creato dall’artista Fabio Pietrantonio: Come in un effetto domino, un piccolo cambiamento ne genera uno analogo. React è l’invito a mettere in atto questo cambiamento dalle radici del nostro sistema. Gli altri 100 globi (della grandezza di 130 cm per 170 cm), in materiale riciclato, saranno tele da dipingere e oggetti da ricreare per artisti e designer, che avranno il compito di interpretare sia il tema dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici e dell’innovazione sostenibile.
Un particolare del globo di Fabio Pietrantonio.
Molti altri si stanno preparando in una sorta di bottega rinascimentale in un Laboratorio alla Stazione Centrale a Milano, di Grandi Stazioni Retail, che ha aderito all’iniziativa (verrà aperta al pubblico il 24 ottobre). La realtà aumentata permetterà a chi si trova davanti di accedere con il proprio cellulare a informazioni su come è stata creata l’opera, l’artista, i mecenati (le aziende e altri), che l’hanno “adottata”, il loro concetto di sostenibilità, e la mappa dei globi distribuiti in città (e dialogare con i canali sul tema del Comune di Milano).
L’adesione a WePlanet si inserisce nella scia scelte editoriali di molte testate Mondadori, che intendono sensibilizzare i loro lettori sul tema dell’ambiente. Silvia Grilli, direttore del settimanale Grazia dichiara: «Noi ogni settimana ci occupiamo di sostenibilità, che vuol dire anche inclusione sociale. E il numero Together legato a Grazia vuol dire questo. Su questo tema stiamo preparando anche la mostra Now con Fabrizio Ferri, parteciperanno 20 star del calibro di Willem Da Foe, che verranno fotografate avvolte dalla plastica. Un monito per ricordare a tutti che è una fine che potremo fare tutti… Inoltre, il mondo della moda – uno dei settori che più ha influito più negativamente sul pianeta – si sta impegnando per cambiare rotta: sia sul fronte della produzione (che spesso viene svolta con l’impiego di manodopera a costi molto bassi) sia nel rispetto degli animali. È una nicchia che si sta facendo largo e che sicuramente otterrà grandi risultati».
Anche Francesca Magni, direttore di Casa Facile, si occupa da sempre di ambiente sulle pagine del suo giornale. Ha attivato un sondaggio, che coinvolge i suoi lettori e la sua folta community on line, (più di un milione tra Facebook e Instagram). «Si tratta di 60 quesiti su quali possono essere le “buone pratiche” quotidiane e concrete da adottare per essere sostenibili su tutti i fronti». «Dal cercare di usare plastiche riciclabili a scegliere di costruire la casa con materiali non inquinanti. E ancora fare scelte energetiche adeguate: come per esempio optare per un impianto fotovoltaico».
«Se si parla di design italiano», aggiunge Annalisa Rosso, direttore di Icon design. «Si parla di sostenibilità perché essendo di grande qualità dura nel tempo, e quindi è a zero sprechi. Il prossimo numero sarà dedicato a Luce, energia e bellezza: Perché scrivere di bellezza è sostenibile. E lo si è anche quando si cura il proprio bonsai».
«Che cosa è sostenibilità per me?» Gilda Bojardi, direttrice di Interni. «Oggi non si può prescindere dal progettare nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, che per Interni significa parlare di progetto architettonico e di progetto di design pensando al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse. Un’architettura sostenibile implica un’attenzione a certo uso di materiali per esempio».
Raffaele Leone, direttore di Focus, dichiara che il giornale vive di questi argomenti. «L’importante è capire che l’intervento di noi esserei umani sulla natura può avere un impatto che compromette l’ecosistema. E noi dobbiamo sviluppare la nostra conoscenza per far si che quell’impatto sia il più virtuoso possibile».
Al termine della manifestazione, il 29 giugno 2020, un comitato artistico sarà chiamato a selezionare alcune delle opere che verranno battute all’asta benefica organizzata da Sotheby’s, i cui proventi saranno devoluti al Comune di Milano per realizzare un progetto green.