Nei giorni del Coronavirus, i più difficili per Milano e per tutto il paese, l’Atelier degli artisti si adegua alle norme di sicurezza. Distanze assicurate tra chi deve ancora completare il proprio globo, igiene massima nell’uso degli strumenti e personale.

Sono grandi gli spazi del dopo lavoro ferroviario che ospita i globi di Weplanet: vernici coloratissime, colle e materiali di ogni tipo sono a disposizione dei giovani artisti impegnati nella tirata finale per la realizzazione delle installazioni simbolo della sostenibilità, oggi più che mai tema di attualità.

L’Atelier, nel cuore della stazione Centrale, è un luogo senza tempo. E’ il Laboratorio il centro di tutto: qui sono raccolti gli strumenti di lavoro, pennelli, tempere, stoffe. La concentrazione è massima, mentre sullo sfondo ci sono loro, i globi, quelli in lavorazione, quelli appena conclusi e i tanti già pronti e protetti fino al debutto nei luoghi simbolo di Milano a partire dal 12 giugno.

Sono tante le aziende che partecipano al progetto con le installazioni alla fase finale: da Caudalie a Ganassini, da Icons ad Armata di Mare/KLM, e ancora Cobat, One Ocean, Stelle Blu del Mediterraneo.

E poi c’è chi come Legambiente Milano e Associazione Fas ha affidato l’interpretazione del mondo che verrà ai ragazzi del Liceo artistico Caravaggio emozionati e contenti di aver realizzato un globo che sembra un graffito: “la nostra visione del mondo, a questo abbiamo pensato quando abbiamo deciso il progetto, è la nostra impronta sul futuro”.